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Monitoraggio itticco alla Valle della Buora

Domenica 28 settembre scorso presso l’oasi WWF Valle della Buora in Salvaterra di Badia Polesine si è tenuta una giornata dedicata al monitoraggio ittico. Una manifestazione insolita e mai svolta prima, organizzata dall’associazione sportivo dilettantistica di pesca Consorzio Carpisti Polesani in collaborazione col WWF provinciale di Rovigo. Scopo primario dell’evento è stato il monitoraggio delle specie di pesci che popolano le acque del grande bacino di laminazione del canale Valdentro.

Circa venti pescasportivi si sono radunati alle prime luci dell’alba e piazzati in postazioni precedentemente preparate e disposte in modo omogeneo lungo la riva, per poi calare le lenze. La tecnica di pesca adottata per la sessione è denominata feeder e prevede l’utilizzo di una singola canna da pesca all’amo, con l’innesco di esche naturali quali vermi, larve di mosca o mais. I pesci catturati sono stati trattenuti in viva all’interno di voluminose nasse sino al termine della manifestazione, successivamente pesati, identificati e rilasciati.

Le soprese non sono mancate e i risultati sono stati soddisfacenti, sia in quantità che in qualità, per l’appunto sono state censite circa 10 specie di pesci in sole 4 ore di pesca. Tra le specie autoctone ritroviamo la Scardola (Scardinius erythrophatlmus) e l’Alborella (Alburnus alburnus) sempre più rare nei corsi d’acqua polesani, nel resto della componente, per lo più caratterizzata da ciprinidi, è stata rilevata la presenza di: Carpa (Cyprinus carpio), Abramide (Abramis brema), Gardon (Rutilus rutilus), Carassio (Carassius carassius), Carassio dorato (Carassius auratus), Pesce gatto (Ictalurus melas) e Persico sole (Lepomis gibbosus). Pesci predatori ai vertici della catena alimentare non sono stati catturati ma comunque avvistati, è molto probabile la presenza del Luccio (Esox lucius).
In totale sono stati catturati (dalle ore 8.00 alle ore 12.00) 31,9 kg di pescato. Una giornata ben riuscita, che getta solide basi per una sinergica cogestione del sito.

L’Oasi della Buora e i Gorghi di Trecenta colpiti dalla tromba d’aria

Anche l’oasi Valle della Buora presso Salvaterra (Badia Polesine), in gestione al WWF di Rovigo, a seguito della tromba d’aria abbattutasi il 14 agosto sulla provincia ha purtroppo riportato come molte altre località colpite, ingenti danni infrastrutturali. Il sopralluogo dei giorni seguenti ci ha lasciati senza parole, constatando che la torretta e le paratie per la pratica del birdwatching erano state abbattute, la casetta per il ricovero degli attrezzi divelta, con frammenti sparsi tra l’oasi e l’adiacente campo coltivato, come si può vedere dalle fotografie allegate a testimonianza della potenza con cui si è abbattuto il fortunale.

 

Gli alberi e gli arbusti, la cui piantumazione ha impegnato l’associazione e i volontari per molti anni (un progetto volto al recupero della biodiversità nel paesaggio rurale polesano), pur avendo subito gravi danni a seguito della violenta grandinata confidiamo possano avere una totale ripresa vegetativa l’anno prossimo.

Gli interventi necessari per migliorare l’oasi sono ancora numerosi ed ora il ripristino delle condizioni di accoglienza precedenti a questo evento si aggiunge alle attività che da sempre vengono svolte dai volontari per la manutenzione e la valorizzazione dell’area. Inutile dire che il WWF di Rovigo confida in tal senso nella sensibilità dei suoi sostenitori e nella partecipazione di tutti quelli che vorranno continuare a darci una mano.

In egual misura un altro patrimonio naturalistico dell’alto polesine, i Gorghi di Trecenta, anch’essi affidati alla gestione del WWF provinciale, sono stati colpiti violentemente dalla tromba d’aria e hanno riportato danni notevoli, in questo caso più a carico della vegetazione che delle strutture con la caduta di molti pioppi, anche di grandi dimensioni. Anche in questo caso lasciamo alle fotografie il compito di descrivere lo stato in cui versa attualmente l’area.

In conclusione ci permettiamo di segnalare che la pericolosa desertificazione dell’altopolesine – nota a tutti gli operatori agricoli e ambientali di questo territorio – non ha certo contribuito a limitare i danni provocati dal fortunale, che sarebbero stati certamente inferiori in presenza di aree boscate che li avrebbero contenuti con la loro barriera. Anche il notevole consumo del suolo urbano a scapito del drenaggio e dello scarico delle acque piovane, oltretutto, ha mostrato i suoi effetti negativi con  numerosi allagamenti, soprattutto a Badia Polesine, dove numerose abitazioni sono state inondate poiché l’apporto di acqua nelle fognature era verosimilmente maggiore alla loro capacità raccolta.

Piante acquatiche all’oasi della Buora

Domenica 30 giugno a cura di un nostro attivista sono state reintrodotte presso l’oasi della Buora di Salvaterra alcune specie di piante acquatiche che a seguito della piantumazione di essenze arboree già avviata da alcuni anni, mancavano del tutto all’appello!

Si tratta nello specifico di cinque piante di Sagittaria (Sagittaria sagittifolia) una pianta perenne, erbacea, che cresce in acqua alta fino a circa 50 centimetri famosa per le sue foglie a forma di lancia (o saetta, da cui il nome) e i bellissimi fiori bianchi, diversi Miriofilli (Myriophyllum) dai fusti ramificati coperti da foglioline di colore verde brillante adatti alla vita in acque stagnanti o a debole corrente come ad esempio fossi e stagni, e infine alcuni Morsi di rana (Hydrocharis morsus ranae) adatti anch’essi a luoghi di acqua dolce poco mossa.