Prosegue il bracconaggio nel Delta del Po patrimonio UNESCO e sede di un parco regionale

Questa mattina alle prime luci dell’alba alcuni soci del WWF hanno svolto la consueta ricognizione nel Delta del Po. Passano i mesi e gli anni e la situazione rimane tragicamente uguale a sé stessa. Verso le 8.00 in laguna Vallona risuonavano, come da prassi, i famigerati richiami acustici vietati dalla legge e si udivano sparatorie di 7-8 e più colpi. Come d’ordinanza numerose vedette sorvegliavano alcuni punti strategici pronte ad avvisare i bracconieri dell’arrivo della vigilanza o di altri sgraditi ospiti. Quando siamo stati avvistati infatti è piombato un innaturale silenzio in tutta la laguna. Naturalmente abbiamo registrato quanto abbiamo visto. Siamo pronti a scommettere che situazioni analoghe fossero in atto in tutte le lagune deltizie.

Come d’uso abbiamo contattato il numero verde provinciale per segnalare una situazione palesemente fuori controllo. Da prassi ci è stato risposto che c’era una sola pattuglia (o forse un solo vigile provinciale, non ci è chiaro) in servizio in tutto il delta e che non c’erano natanti disponibili. Ci risulta anzi, ma potremmo anche sbagliare e sul punto gradiremmo avere una risposta chiara, che le barche siano in secca da tempo. Naturalmente senza la barca è impossibile raggiungere appostamenti che si trovano ben piantati in mezzo alle lagune. È un vero peccato perché la giornata odierna caratterizzata dalla presenza di una fitta nebbia ben si prestava per “beccare” qualche furbacchione in flagrante. I bracconieri del Delta hanno passato in sostanza l’ennesima giornata di assoluta tranquillità.

La fauna selvatica ed il WWF ringraziano sentitamente gli organi di controllo. Naturalmente quanto sopra è stato segnalato agli organi competenti chiedendo, per l’ennesima volta di adoperarsi, per porre fine ad una situazione chiaramente incompatibile con un territorio dichiarato “Patrimonio della Biosfera” dall’UNESCO.

Il video girato sul Delta

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