Campagna “FRATICELLO” 2011

Nel corso dell’anno 2011 il WWF di Rovigo si è impegnato nella campagna “FRATICELLO” per la tutela di un sito insediato da caradriformi nidificanti nel Delta del Po. Questa è la cronistoria completa e documentata di questo progetto.

(Attenzione nella pagina sono presenti molte immagini, il caricamento potrebbe essere quindi più lento)

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10 Maggio 2011 – Il WWF segnala la presenza di un sito insediato da caradriformi nidificanti e la necessità di tutelarlo

10 Maggio 2011 – Il WWF segnala la presenza di un sito insediato da caradriformi nidificanti e la necessità di tutelarlo

16 Maggio 2011 – Ordinanza comunale

Cartello realizzato dal WWF riportante l’ordinanza comunale e posizionato sullo scanno

Volantino distribuito a mano e inviato via mail ai pescatori operanti nel settore del pesca – turismo

Tabella riassuntiva degli interventi sul campo

Foto di documentazione

07/05/2011 – Illustrazione dell’area da monitorare a volontari del WWF di Venezia

07/05/2011 – colonia stabilmente insediata

02/06/2010 – Trasporto Tabelle sullo scanno con gruppo di turisti

02/06/2011 – Tabelle posate attorno alla colonia

Avocetta adulta nell’area tabellata

Pullo di Avocetta presso l’area tabellata

Fraticelli in volo su area tabellata

01/07/2011 – Nuova area colonizzata dal Fraticello

06/07/2011- Scanno tabellato pesantemente inerbito, assenza di Fraticello e presenza di Gabbiano reale

Particolare del substrato costituito da conchiglie dell’area colonizzata dopo il 20/06/2011

Fraticelli in volo su uno dei tre isolotti colonizzati dopo il 20/06/2011

Aree occupate dalle colonie nel corso della stagione riproduttiva 2011

In rosso l’isola insediata dal 21/04/2011 al 20/06/2011
In giallo gli isolotti insediati dal 20/06/2011

Discussione sintetica

Nel corso della stagione riproduttiva 2011 dal sito di nidificazione posto presso la sacca di Bottonera sono stati osservati comportamenti diversi da parte della colonia rispetto all’anno precedente.
Innanzitutto la colonizzazione del sito è avvenuta con un paio di settimane di anticipo rispetto al 2010 e la maggior stabilità meteorologica ha consentito di ottenere le prime schiuse altrettanto anticipatamente.
Tuttavia nella seconda metà di giugno si è osservata una repentina contrazione del numero di coppie nidificanti fino ad azzerarsi completamente alla fine dello stesso mese. Non potendo attribuire interamente tale fenomeno a un fisiologico abbandono del sito da parte delle coppie che hanno concluso con successo l’annata riproduttiva (in genere tale contrazione avviene molto più gradualmente), le due più plausibili cause possono essere attribuite a:

1) Disturbo umano e conseguente perdita di capacità  di difesa dei nidi dagli attacchi dei predatori,
2) Inerbimento con conseguenti colonizzazione da parte del Gabbiano reale e predazione da parte dello stesso.

Dai monitoraggi effettuati e dalle segnalazione pervenute al WWF durante il periodo interessato, l’abbandono del sito di Bottonera potrebbe essere dovuto ad entrambe le cause.
Infatti nei giorni precedenti all’allontanamento dei Fraticelli dal sito si osservavano una quotidiana presenza umana all’interno dell’area tabellata (un inanellatore dell’ISPRA munito di regolare autorizzazione) e una rapida estensione delle vegetazioni pioniere. Tale sviluppo vegetazionale è fisiologico se si considera che l’isola si è formata 2,5 anni fa.

Conclusioni

Anche quest’anno la concentrazione dei monitoraggi e della tabellazione nell’area in oggetto ha consentito di rinsaldare i rapporti con le istituzioni e gli operatori locali, nonché di diffondere a un vasto pubblico le peculiarità ambientali degli scanni e  le azioni previste dal presente Progetto.
Il monitoraggio e la tabellazione hanno consentito di mantenere al sicuro per un bimestre lo Scanno della Bottonera dal disturbo umano, in modo tale da consentire una buon incremento del Fraticello nell’area della Sacca di Scardovari. Una così rapida colonizzazione del nuovo sito al centro della Sacca di Scardovari e la ripresa della nidificazione da parte di circa un centinaio di coppie è probabilmente conseguente alla forte concentrazione della specie nell’area, fattore appunto dovuto alla tutela cui è stata sottoposta la specie negli ultimi anni nel principale sito riproduttivo italiano.
Quest’ultimo tuttavia è destinato rapidamente a perdere importanza a causa della naturale colonizzazione da parte della vegetazione pioniera, mentre nell’immediato non sembrano esservi siti sabbiosi sufficientemente estesi e indisturbati in grado di rimpiazzarlo. I siti colonizzati alla fine di giugno pur godendo di minor inerbimento (sono costituiti quasi interamente da conchiglie) hanno solo parzialmente assorbito la contrazione subita dallo scanno di Bottonera a causa della loro piccola estensione.

Le opere volte ad estendere le superfici sabbiose litoranee se possono essere auspicabili sulla costa ai fini della difesa idraulica delle lagune, lo sono meno ai fini della tutela delle specie obiettivo del LIFE, in quanto l’appetibilità delle spiagge costiere da parte del turismo balneare e i relativi sforzi (spesso invani) necessari alla tutela dei siti di nidificazioni posti sul mare sono molto più consistenti che nelle isole interne dove le percentuali di successo riproduttivo nell’ultimo ventennio sono risultate ben più elevate.
Si suggerisce pertanto che le azioni del Life si concentrino sulla creazione e/o estensione di isole sabbiose interne alla Sacca di Scardovari. Il sito colonizzato al centro della Sacca ha dimostrato più volte di rappresentare un’area rifugio nei casi in cui isole sabbiose più vaste subivano influenze negative (lo stesso fenomeno venne registrato nell’estate del 2006) e rappresenta senz’altro il luogo più idoneo ove concentrare azioni di rimpascimento.
Oltre a una corretta estensione e altimetria delle sabbie depositate (le cui entità andranno concordate in fase di progetto) si suggerisce  di accrescere le potenzialità del sito di neo formazione con un’abbondante dispersione di conchiglie in collaborazione con il Consorzio Pescatori locale. Tale azione contribuirebbe non solo a rendere più appetibile al Fraticello il substrato sabbioso, ma rallenterebbe altresì l’occupazione dello stesso da parte delle vegetazioni pioniere.
Queste ultime dovranno altresì essere tenute sotto controllo esclusivamente nell’area interessata dalle azioni di progetto attraverso periodici diserbi meccanici prima della loro fioritura (quando possibile e al di fuori dal periodo riproduttivo).
Le attività di inanellamento e ricerca da parte di ornitologi muniti di regolare patentino potranno senz’altro proseguire anche negli anni prossimi ma con modalità e tempi concordati con i soggetti sottoscriventi il Progetto.

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