Le mangiatoie per uccelli

In altre occasioni ci siamo occupati di natura dietro casa. L’arrivo del freddo invernale e della neve mettono in difficoltà gli animali selvatici compresi quelli popolano i nostri giardini arricchendoli di suoni, colori, vita. È questa una buona occasione per dare una mano a questi frammenti di natura che, seppure in maniera discreta, vivono accanto a noi. Dietro casa appunto. Collocare una mangiatoia per uccelli oltre che aiutare qualche volatile a superare il difficile momento può anche essere l’occasione per scoprire animali che non si immaginava abitassero a nostro stretto contatto, per conoscerne le abitudini e, magari, per scattare qualche bella foto.

E non si tratta di fare cose molto complicate. Le mangiatoie si possono infatti acquistare con una spesa minima in qualche negozio (un esempio bello e funzionale è visibile nelle immagini). Oppure si possono costruire in maniera anche molto semplice. Per attirare le cinciallegre, ad esempio, basta infilare una fila di arachidi in un banale fil di ferro ed appenderlo ai rami di qualche albero ma anche al poggiolo di casa. Oppure si potrà riciclare uno di quei sacchetti in retino di plastica usati nei supermercati per confezionare i limoni, le carote, le patate. Basterà riempire il sacchetto con arachidi chiuderlo con uno spago ed appendere il tutto al solito ramo. Le cince sono uccelletti piuttosto confidenti e sono ghiotte di noccioline americane che con il becco perforano per estrarne il seme. Non appena individuata la dispensa la frequenteranno regolarmente rallegrando l’ambiente con i loro squillanti ed inconfondibili richiami. Un altro tipo di mangiatoia molto facile da realizzare è costituita da un semplice sottovaso in plastica da fissare mediante una staffa e del fil di ferro al tronco di qualche albero o arbusto ad una certa altezza dal suolo onde evitare agguati da parte dei gatti.

Si potrà riempire la mangiatoia con pezzettini di pane, avanzi di cucina (particolarmente ghiotti di resti di panettone sono i pettirossi), di pezzettini di lardo, di noccioline americane, semi di girasole, mais spezzettato, qualche bacca ed altre “prelibatezze” che ciascuno potrà sperimentare a piacimento. Se proprio non si vuole fare nessuno sforzo ci si potrà limitare a mettere un po’ di pane sul terreno magari entro un sottovaso oppure entro un vassoio in alluminio, di quelli usati nelle rosticcerie per confezionare i cibi.

Naturalmente i più ingegnosi potranno sbizzarrirsi e realizzare magari mangiatoie provviste di copertura onde evitare che la pioggia inzuppi il cibo. Le mangiatoie vanno naturalmente tenute pulite per evitare il diffondersi di malattie. Per evitare il ristagno di acqua piovana sarà bene realizzare dei fori di scarico sulla base di appoggio. Un po’ di attenzione bisognerà porre nel collocare le mangiatoie in posizioni che non si prestino ad agguati da parte degli onnipresenti felini domestici.
Quale che sia la soluzione adottata si attireranno in questo modo Passeri, Merli, Pettirossi, Cinciallegre, Cinciarelle, Storni, Tortore, Fringuelli. A volte si potranno però fare osservazioni meno comuni come Luì, Codirossi spazzacamino, Balie nere qualche occasione potrà anche succedere che qualche Sparviero, falco che si nutre eminentemente di uccelletti, sia attratto nei pressi della mangiatoia proprio dalla presenza dei volatili che la frequentano. Ovviamente con intenzioni poco amichevoli nei confronti dei suoi congeneri.

Se infine si avrà l’accortezza di posizionare una cassetta nido in prossimità delle mangiatoie si potrà avere la lieta sorpresa che qualche uccelletto, soprattutto le cince, presa confidenza con l’aggeggio, non decida di eleggerlo come propria alcova nella primavera successiva. La cinciallegra ritratta nella foto è stata attirata proprio con questo sistema. Nella cassetta nido sono già due anni che vengono portate a termine con successo un paio di covate.

Se volete un’altra idea per costruire qualcosa di efficace con materiali semplici e di recupero vi rimandiamo a questo bell’articolo del nostro amico Nicola!