Studio sulle popolazioni di pipistrelli in provincia di Rovigo

Il Wwf di Rovigo ha avviato uno studio sulle popolazioni di pipistrelli nella nostra provincia, al fine di conoscerne la diffusione, la consistenza e il numero di specie.
“Nell’ambito di questa ricerca, che già in questo primo anno sta dando buoni risultati, stiamo costruendo delle bat – box da consegnare al pubblico in cambio di una donazione libera che contribuirà a finanziare la ricerca stressa – commenta il presidente del Wwf provinciale Eddy Boschetti – Scopo delle bat box sarebbe quello di aumentare i siti idonei alla sosta e alla riproduzione delle specie pipistrelli già presenti nel nostro territorio, tanto in città che in campagna che negli ambienti naturali, migliorandone pertanto la diffusione. Pertanto questo studio intende approfondire l’utilità delle bat-box grazie alla collaborazione di coloro che le avranno in consegna. Non siamo al corrente di eventuali progetti avviati da comuni nella nostra provincia, se ce ne fossero in atto gradiremmo esserne a conoscenza al fine di raccogliere dati utili alla nostra ricerca e collaborare grazie alle esperienze che abbiamo maturato in materia”.

Il Wwf è infatti dotato di strumenti di rilevazione degli ultrasuoni emessi da questi animali con i quali è possibile rilevarne la presenza e identificarne la specie. Sono una trentina le specie di pipistrelli presenti sul territorio nazionale e in provincia di Rovigo finora ne sono state individuate almeno sei, due delle quali diffuse praticamente ovunque. Si tratta del pipistrello Albolimbato e il Serotino. Altre due specie sono invece rare: il Vespertilio di Daubenton che ama gli ambienti paludosi e la Nottola che è legata alle foreste mature.
“Ciò testimonia che il territorio polesano conserva ancora in diverse zone una buona integrità ambientale di cui i pipistelli sono buoni indicatori – sottolinea Boschetti – E’ nelle zone più povere di habitat idonei e nelle città che intendiamo diffondere le bat box e verificarne nel tempo l’utilità, anche nel campo della lotta biologica alle zanzare. Possono infatti occorrere anni prima che una cassetta nido venga occupata dai pipistrelli e teniamo a ricordare a tutti che l’uso delle bat box dovrebbe essere finalizzata prima alla conservazione di queste specie che come strumento di lotta alle zanzare che sarebbe più corretto considerare come gradito effetto collaterale…”.

Un approccio realistico a questo tema inserisce pertanto questa strategia di lotta biologica alle zanzare in un quadro ben più ampio di difesa e studio dei pipistelli nella nostra provincia. L’equazione bat box uguale meno zanzare rappresenta un approccio semplicistico che potrebbe togliere interesse nei confronti dei pipistrelli qualora l’impiego di questi oggetti non dovesse incontrare nel breve periodo le aspettative di efficacia (spesso esagerate da un’informazione sensazionalistica) del pubblico.

Dall’artico di Marco Scarazzatti su RovigoOggi.